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martedì 12 febbraio 2013

Il gatto nero in campagna elettorale porta fortuna.


Ph. via Flickr

Buongiorno,
se non l'avete capito siamo in campagna elettorale a fine febbraio, infatti, andremo a votare.
Giornali, televisioni, blog, social network non fanno altro  che parlare di politica e di cosa dicono i politici.

Siamo quasi agli sgoccioli e le stanno provando tutte pur di vincere.

lunedì 22 ottobre 2012

Il gatto nero porta fortuna.

Ph. by Vermegrigio
Halloween si avvicina, nonostante sia una festa americana, ormai da tempo la festeggiamo anche qui in Italia. Coincide con la notte tra il 31 ottobre e il primo novembre, "dolcetto o scherzetto", zucche intagliate, costumi a tema, la fanno da padrone.
E fin qui tutto bene, però purtroppo esistono persone ignoranti e violente e per i gatti neri questo di Halloween, è un periodo molto pericoloso.

venerdì 7 settembre 2012

Omero gatto nero.



Ciao!
Oggi volevo parlarvi di un libro che ho letto recentemente: Omero gatto nero. Dal titolo sembrerebbe un libro per bambini, invece si tratta della storia vera dell'autrice Gwen Cooper.  Ovviamente l'ho scelto perchè io ho una gattina nera, ma in realtà il fatto che si racconti di un gatto nero non è il fulcro del libro.
Gwen aveva già due gatte, Vashti e Rossella, quando la sua veterinaria le ha proposto un'adozione del cuore.
Omero è un gattino nero, a cui, a causa di un'infezione agli occhi, hanno asportato entrambi i bulbi oculari. Omero è un gattino cieco. Gwen se ne innamora  da subito, lo accoglie nella sua casa e cerca di rendergli la vita più facile possibile. Non è semplice, diversi accadimenti rendono tutto più difficile. Gwen è costretta a lasciare la casa dove vive, perde il lavoro e per un periodo è costretta a staccarsi dai suoi gatti, finché trova un altro lavoro e una nuova casa anche se rimane precaria. Chi ha un gatto sa che ai felini i cambiamenti non sono molto graditi, in più Omero non vede e farlo abituare all'ambiente nuovo richiede sempre un po' più di tempo. Il nuovo arrivato però è un gattino intelligente, si abitua in fretta. Il trasloco definitivo è quello di New York, segnato anche dall'11 settembre, sarà un periodo di ansia e angoscia per la scrittrice e i suoi felini, ma tutto si risolverà per il meglio.
Gwen troverà anche l'amore, un amore che dovrà accettare incondizionatamente i suoi mici e così sarà.
Sembra strano che un animale possa dare degli insegnamenti ad un uomo, invece l'autrice lo sottolinea più volte, Omero per lei è un esempio. E' la forza di non arrendersi, di andare avanti nonostante tutto.
Io ve lo consiglio perché ho letto la passione e l'amore di una vera gattofila, tutte le attenzioni che solo chi ama i gatti può dare. Bellissimo! Leggetelo!

lunedì 4 giugno 2012

Le Chat Noir, un gatto sempre attuale.

Oggi mentre accarezzavo il pelo nero e vellutato della mia gattina ho pensato, non posso non scrivere de "Le Chat Noir".
Primo locale di cabaret di Parigi fondato da Rodolphe Salis nel 1881 nello storico quartiere di Montmartre. Simbolo della vita bohèmienne, luogo d'incontro di molti artisti, poeti, scrittori, cantautori, oggi ciò che si ricorda principalmente è la sua insegna riprodotta in tutto il mondo, un fiero gatto nero dagli occhi gialli.


Ci sono due ipotesi sul nome, la prima dice che Rodolphe Salis abbia chiamato così il suo locale perché davanti ad esso girava sempre un gatto nero, la seconda, perché durante i lavori di ristrutturazione è stato ritrovato un dipinto rappresentante un black cat.
Ovviamente preferisco la prima versione, molto più romantica.
Oggi dello storico locale non rimane più nulla, però nella stessa via, allo stesso numero, in boulevard de Clichy 68, è sorto un hotel omonimo che lo rievoca. Le atmosfere non sono proprio quelle dell'epoca, il design infatti è super moderno, però ci sono ovunque sagome di "chats noirs" e personaggi bohèmiens.
Le tariffe sono medio-alte, durante l'anno eventualmente ci sono varie offerte per poter dire di aver soggiornato nello stesso luogo dove passavano grandi uomini di cultura ed essere un po' bohèmien anche noi.





Per celebrare ancora di più questo covo di artisti, sempre a Montmartre è nata una galleria d'arte contemporanea "Le Chat Noir" ovviamente, che dichiara proprio di ispirarsi a "quella bella storia".
Inutile parlarvi dei numerosi souvenir che riprendono la famosa insegna, poster, targhe in metallo, gioielli, borse e accessori di ogni tipo. Non riuscirete a fare a meno di tornare a casa con qualcosa.
Ma se non si fosse chiamato "Il gatto nero" oggi dopo più di due secoli la sua immagine sarebbe stata ancora così attuale?
Vi lascio con questa domanda. Buona settimana!